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Dal Dottor Carlo Neri riceviamo e pubblichiamo

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23   La  fontana
Sono seduto  su  'n grigio scalino
della fontana ch'è di ''peperino'',
la pietra  con cui son stati fatti
anche tutti i palazzi della piazza,
che conferisce a tutto l' intero
quel colore ch' appare troppo austero.
Ma l' austerità di quel colore,
tutto uniforme con il suo grigiore,
non fu la scelta di qualche scultore
perch'egli   fu costretto ad adoprare
sol ciò che la natura seppe dare.
Il peperino è un tipico prodotto
dell' eruzioni dei monti Cimini
e della lava pur de' colli Albani
ch' eruppero, in tempi ormai lontani,
a causa della forza dei vulcani,
che dettero 'na pietra, a volte  rosa,
ma, di  frequente,   grigio carboncino,
per cui venne chiamata ''peperino''.
Furono gli scultori medioevali
a fare le  fontane viterbesi
e  quelle dei limitrofi  paesi,
che adornano, da tempi ormai lontani,
le piazze di quelle  cittadine
poste alla base dei monti Cimini.
Paesi  eretti, nei remoti tempi,
ai piedi dei vulcani ch'eran spenti
e dove la loro lava, raffreddata,
fornì la pietra all' Etrusca gente
per far mura, sepolcri e scalinate.
Ora son quì,   sto sulla fontana
ove gorgoglia l'acqua che giù cade,
l'odo e par che canti 'na canzone
a me che stò pensando ai tempi andati;
vorrei parlare con i vecchi amici
che dalla vita mia sono spariti,
mentre che l'ombra delle piante antiche
c' ondeggiano all' alitar del vento,
mi da sollievo al caldo dell' estate.
Ma or son solo e nessun di loro
mi sta facendo quella compagnia
che ci teneva uniti in allegria
quand'eravamo ancora un bel gruppetto
e l'un dell' altro prendevam diletto.
La solitudine che adesso sento
mi vien dal cuore ch'è restato spento,
mi da tristezza e mi da sgomento
accentua, col grigiore, il suo silenzio.
Or sta calando lentamente il sole
ed io mi sento ancor sempre più solo,
tutto sta diventando grigio scuro
e par di penetrare nel mistero
d'un vecchio e silenzioso cimitero
dove non c' è nessun che abbia acceso,
ad allumar le tombe, manco un cero.
Or sono immerso nel grigior ch'incombe
e che diventa sempre più profondo
e sento di non saper che cosa fare
onde  quell' angoscia far cessare.
Potrei pregare? Ma non lo so più fare!
Ma ora, che mi son fatto  attento.
il gorgogliar dell' acqua un po' risento,
risento 'l sussurrare  del   ''marino'',
qualche stella vedo riapparir pian piano
 
la luna è sorta e fa  capolino
tra la nuvolaglia ch'è nel cielo,
poi illumina la  piazza e la fontana,
torna a brillar d' agento il peperino,
riavverto qualche amico a me vicino.
......Ma è solo  l' immagine creata
che il mio pensiero ha ricostruito,
sol quella che mi viene a consolare,
perch' è la facoltà del mio cervello,
che può riuscire a costruire il bello
e che può darmi pace  sol con quello.

Ultima modifica: 12 Sep 2023 a 07:53

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